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A Casa di Amici – Puntata di Giovedì 12 Settembre 2024

Nuovo appuntamento con A Casa di Amici, il salotto di Radio Roma, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 11:00, sul Canale 14 del digitale terrestre, condotto da Giulia Capobianco. Nella puntata di oggi, il Dott. Adriano Segatori, Psichiatra e giornalista e l’Avvocato Eleonora Zito, specializzata in Criminologia e Psicologia Forense.

 

Notizie d’apertura

In collegamento video, il Direttore Claudio Micalizio, con la rassegna delle notizie del giorno.

Politica, ancora manovra finanziaria: il debito pubblico aumenta mentre l’economia rallenta grandemente. Al centro, oltre i già discussi temi relativi alle pensioni, alla riforma irpef e detrazioni fiscali, c’è l’obbligo di presentazione di un piano strutturale di bilancio.

Fino a sette anni per chi occupa casa: arriva l’ok per il nuovo reato. La Camera ha approvato l’articolo 10 del ddl sicurezza che introduce l’ordinamento al nuovo reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”. Carcere da due a sette anni per chi ne è coinvolto.

Il nuovo ministro della Cultura Alessandro Giuli alla Camera: “Non mi sento offeso delle scelte fatte dall’ex ministro che mi ha preceduto… ma perfezionerò decreto nomine di Sangiuliano.”

Case Green, Ue ad Italia: “Acceleri sulle ristrutturazioni”. La Commissione Ue, nel capitolo del report annuale dedicato allo stato dell’energia sul nostro paese, scrive che l’Italia deve “aumentare il tasso e l’intensità della ristrutturazione degli edifici, in particolare quelli con le prestazioni peggiori”.

Esteri Basta dibattiti per il Tycoon: ancora riflettori sul confronto tra Donald Trump e Kamala Harris. Quest’ultima sembrerebbe essere in vantaggio e nel frattempo, il candidato repubblicano accusa la Abc: “Dibattito truccato”.

EsteriGuerra in Ucraina, Blinken annuncia dei settecento diciassette milioni di dollari in aiuti. Hamas: “Ai negoziati non porremo nuove richieste”.

Lutto nel mondo del giornalismo: è morto Luca Giurato, noto conduttore televisivo e storico volto di “Unomattina”, a causa di un infarto fulminante. Aveva ottantaquattro anni.

Giovani e Violenza: la voce del Dott. Adriano Segatori

Siamo in una società dannatamente violenta. Tragedie familiari, femminicidi, maltrattamenti, avvelenamenti e costanti atti di bullismo. Tutto ciò immerso da un freddo distacco e da un viscido silenzio. Stando agli ultimi fatti, balzati agli onori della cronaca, i protagonisti in alcuni casi, sono proprio giovani, anche adolescenti. Perchè?

Il Dottor Adriano Segatori, Psichiatra e giornalista, riferisce che “C’è un malessere diffuso. C’è un malessere diffuso nei giovani, ma che deriva a cascata, dal malessere degli adulti. Il problema è che tutti gli avvenimenti in corso e che purtroppo, senza nessuna profezia negativa accadranno, erano previsti. Un grande psicoanalista Junghiano, Aldo Carotenuto, un giorno mi disse che la cosa più difficile per una persona è avvertirla, metterla in guardia, su qualcosa che non va nella sua vita o nei suoi comportamenti, nel momento in cui invece, per questa persona, vanno bene”.

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Criminal – mente: il raptus e l’omicidio premeditato, con l’Avvocato Eleonora Zito

Esiste davvero il raptus omicida? Cos’è? Qual è il punto di vista del diritto? Come interviene la legge in tal caso? Ecco l’analisi dell’Avvocato Eleonora Zito, specializzata in criminologia e psicologia forense.

Con estremo riferimento ai casi di cronaca nera che hanno ingentemente dominato lo scenario sociale dell’ultimo periodo, tra l’omicidio di Sharon Verzeni e la strage a Paderno Dugnano, è stato costante l’incauto riferimento al termineraptus, di contro al processo di “premeditazione”.

L’avvocato Eleonora Zito riferisce che “Il Raptus, in realtà, nell’ambito  criminologico non esiste. Ma esiste invece il passato del ‘reo’, ossia della persona che commette il crimine. Ogni singolo individuo possiede un trascorso, ci sono diversi fattori che possono portare una persona a commettere un delitto efferato. Tra questi, le condizioni socio ambientali pericolose, uso di sostanze stupefacenti, abuso di alcool. Questioni che in realtà possono portare a compromettere la personalità del soggetto. Ma il raptus, inteso nell’ambito giudiziario quale perdita di consapevolezza dell’azione, non esiste, è un dato matematico”.

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Il personaggio del giorno: Eugenio Montale

Considerato ancora oggi, uno dei poeti più importanti ed influenti della storia letteraria italiana, e non solo, Eugenio Montale nacque a Genova il 12 ottobre del 1896, ma trascorse la sua intera giovinezza a Monterosso, nella villa paterna alla quale rimase legato per tutta la vita.

Pochi sanno che il suo percorso di studi in realtà non fu incentrato su discipline umanistiche. Ottenne infatti nel 1915, il diploma in ragioneria e più volte ha raccontato negli anni, del suo perenne stato di indecisione sulla scelta del lavoro che avrebbe poi svolto in futuro. Allo stesso tempo, innamorato della musica ed in particolare del canto lirico, portò avanti gli studi anche in questo settore, fino quasi a debuttare come baritono.

Montale si avvicinò poi alla poesia come autodidatta, leggendo i tre pilastri del 300, Dante, Petrarca e Boccaccio, passando poi a Gabriele D’Annunzio e aderendo alla corrente del simbolismo letterario. Nel 1925 esordì finalmente ed ufficialmente come poeta con la raccolta “Ossi di Seppia”, la cui struttura peculiare, varia e composita, ricorda le coste frastagliate della sua regione d’origine, le memorie dannunziane, crepuscolari e vociane. Quest’opera fu destinata ad influenzare l’intero patrimonio letterario novecentesco, per poi riprendere la tradizione e rinnovarla.

Ossi di Seppia si configurerà come un’insieme di poesie il cui messaggio non è quello di cambiare la realtà, ma di aiutare a comprenderla meglio. Per montale la realtà era spietata, dura, aspra e senza illusioni. La metafora della costa rocciosa italiana fu un elemento importante per comunicare ai suoi lettori “una fuga dall’ansia dell’Italia del dopoguerra”. La sua poetica cambiò con le raccolte successive come “Le Occasioni” e “La Bufera e Altro”, nella quale i versi assumono una forma più delineata con la scelta monolinguistica, metrica classica e tono più rarefatto.

Antifascista convinto, fu costretto a lasciare l’incarico di Direttore del Gabinetto Vieusseux, che occupò dal 1929 al 1938. Dal 1948 invece collaborò con il “Corriere della Sera” scrivendo di letteratura straniera e di critica letteraria. Tra le principali nomine, si ricorda quella di “senatore a vita” nel 1967, mentre otto anni dopo fu premiato dall’Accademia svedese con il massimo riconoscimento per uno scrittore, “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”. Inoltre fu il quarto italiano a conquistare il Nobel per la Letteratura, nel 1975.

Per quanto riguarda la sua vita privata, conobbe nel 1927 Drusilla Tanzi, soprannominata affettuosamente “Mosca” a causa della sua miopia, con la quale avrà una lunghissima relazione. I due si sposeranno soltanto nel 1962, un anno prima della morte di lei. A lei dedicò tra l’altro, una delle più note e belle poesie di Montale: “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale”. Scomparse a Milano nel 1981: prima della sua morte, consegnò ad Annalisa Cima, poetessa e artista italiana, undici buste contenenti sei poesie ciascuna, da pubblicare una all’anno dal 1986 al 1996, centenario dalla nascita. L’ultima busta, sorpresa del poeta, non ne conteneva sei, ma ben ventiquattro.

 

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