I difensori di Giandavide De Pau, l’uomo autore del triplice femminicidio di Prati nel novembre del 2022, ha chiesto ai giudici della Corte d’Assise di Roma, nel corso della prima udienza del processo, una perizia psichiatrica al fine di valutare la capacità di intendere e di volere dell’imputato.
Sul punto i giudici si sono riservati di decidere all’esito del dibattimento. Nel corso dell’udienza sono state depositate le liste testi.
I difensori di De Pau, gli avvocati Alessandro De Federicis e Barbara De Benedetti, hanno citato anche i due ufficiali di polizia giudiziaria che nel 2019 ascoltarono De Pau in merito alla sua “autoaccusa” dell’uccisione di David Rossi, responsabile della comunicazione di Mps morto a Siena nel 2013.
Parole a cui non fu dato seguito in quanto nel corso del colloquio in carcere gli inquirenti si resero conto delle condizioni psichiche in cui si trovava all’epoca. I giudici hanno deciso di non ammettere i due testi ma hanno disposto di acquisire il verbale di quell’incontro.
Infine tra le costituzioni di parte civili, oltre ai parenti delle vittime, ammessa anche quella dell’Associazione italiana vittime vulnerabili di reato. Il processo è stato aggiornato al 25 marzo per sentire le forze dell’ordine che hanno fatto le indagini.