E’ polemica per il bollettino di Ama relativo alla Tari consegnato per posta a ridosso della data di scadenza o in alcuni casi in ritardo. E’ successo lo scorso anno e anche in questo 2023 che sta per terminare il copione non cambia. Nel 2022 Roma Capitale decise di optare per una proroga dal 31 luglio alla data del 15 settembre. Da qualche giorno stanno arrivando alle famiglie migliaia di accertamenti, anche salati, per bollettini pagati in ritardo. Il tema è stato al centro degli interventi di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, in particolare del consigliere capitolino Stefano Erbaggi, e nell’ XI municipio dal consigliere Marco Palma. Tra more e interessi, in media un salasso da 160 euro a notifica in su, c’è anche chi si sta vedendo chiedere cifre che sfiorano i 1000 euro. Un ritardo di cui sarebbe responsabile la macchina amministrativa della municipalizzata, completamente partecipata da Roma Capitale, ma che viene pagato dall’utenza.