C’è il turista milanese caduto a Termini che ha dovuto attendere tre ore per l’arrivo di una ambulanza. E poi ci sono metà ambulanze di Roma bloccate nei pronto soccorsi e lunedì sera 600 pazienti in attesa. Nei pronto soccorso del Lazio in queste ore si sono registrati infatti accessi record e problemi di gestione a causa della mancanza di personale. I numeri, che erano sensibilmente calati nei mesi scorsi con un andamento medio di 450 pazienti/giorno in attesa di posto letto dopo i picchi di oltre 85 pazienti/giorno del gennaio 2023, tornano a sfondare quota 1.000. “Chiunque può rendersi conto della situazione sulla pagina Pronto Soccorso – Salute Lazio”, spiega Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio. “Essere tornati a numeri così importanti deve imporre a tutti azioni decise sulla gestione della presa in carico nel territorio prima di tutto. Non si può a continuare a scaricare sul pronto soccorso, sui medici e sugli operatori sanitari dei pronto soccorso le inefficienze, le incapacità e le inappropriatezze di un sistema vecchio, statico e incapace di riforme sostanziali”. Si è arrivati al punto che ormai viene consigliato apertamente di andare nei pronto soccorso per fare analisi, visite che altrimenti avrebbero lunghe liste di attesa con cui fare i conti. Cittadinanza attiva chiede che il presidente Rocca convochi un tavolo di lavoro regionale per la gestione delle liste di attesa e dei pronto soccorsi. Non è più il tempo dell’attesa. Serve agire rapidamente”, conclude il responsabile di Cittadinanzattiva Lazio.