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Non solo Roma – Puntata di Martedì 12 Dicembre 2023

Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Martedì 12 Dicembre 2023

Lavoro e povertà: dati preoccupanti e situazione non più sostenibile. La CUB lancia l’allarme

Ospite in collegamento Antonio Amoroso, Segreteria Nazionale Cub

In tema di povertà l’ISTAT ha rilevato che nel 2022 il 20,1% delle persone residenti in Italia risulta a rischio di povertà (circa 11 milioni e 800mila individui). A livello
nazionale la quota di popolazione a rischio di povertà rimane uguale all’anno precedente (20,1%).
Il 4,5% della popolazione (circa 2 milioni e 613mila individui) si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale, ossia presenta almeno sette segnali di deprivazione dei tredici individuati dal nuovo indicatore (Europa 2030).

Il 9,8% degli individui vive in famiglie a bassa intensità di lavoro (indicatore Europa 2030), ossia con componenti tra i 18 e i 64 anni che nel 2021 hanno lavorato meno di un quinto del tempo.
La popolazione a rischio di esclusione sociale (indicatore composito Europa 2030), ovvero la quota di individui che si trova in almeno una delle suddette tre condizioni (riferite a reddito, deprivazione e intensità di lavoro), è pari al 24,4% (circa 14 milioni 304mila persone), pressocché stabile rispetto al 2021 (25,2%).

Questi sono solo alcuni dei punti evidenziati dalla Cub (Confederazione Unitaria di Base) nella “Nota sull’Occupazione e le condizioni dei lavoratori in Italia“.

Al problema della povertà e dell’esclusione sociale si affianca quello del cosiddetto “lavoro povero“: i lavoratori sotto la soglia dei 9 euro l’ora (comprensivi di 13esima) sono 2 milioni 841 mila;
i rapporti di lavoro con retribuzione inferiore ai 10 euro sono invece il 30,6% (per un totale di poco più di 6 milioni di rapporti) e coinvolgono quasi 5,2 milioni di lavoratori; sono 172mila i titolari di un rapporto di lavoro attivo che hanno avuto necessità di ricorrere al Reddito di cittadinanza, misura cancellata come sappiamo.

I motivi che sono alla base del fenomeno del lavoro povero, non dipendono esclusivamente dall’andamento del ciclo economico, ma sono il risultato di trasformazioni strutturali del mercato del lavoro rispetto alle quali lo Stato italiano non ha adottato misure adeguate, volte ad impedire fenomeni di pressione al ribasso sui salari.

Ci sono poi specifici sottogruppi colpiti in maniera peggiore dalla vulnerabilità lavorativa: in primo luogo tra i giovani fino a 34 anni, che in quasi quattro casi su dieci sono lavoratori non-standard (nel 2022 meno di 2 su 10 tra i 35-49enni e poco più di 1 su 10 tra gli over 50).
Tra chi ha responsabilità genitoriali i lavoratori non-standard sono il 16,2% (pari a quasi 2 milioni), tra chi vive in coppia senza figli il 17,5% e tra chi vive da solo il 18,8%; tali incidenze aumentano significativamente tra le donne, arrivando a circa il 24% in tutti i tre ruoli considerati.

Il 27,7% delle donne occupate sono lavoratrici non-standard (rispetto al 16,2% degli uomini), il 33,5% degli stranieri (19,6% degli italiani), circa un quarto dei lavoratori con basso livello di istruzione (17,3% dei laureati) e il 27,3% dei residenti nel Mezzogiorno (21,7% nel Centro e 17,6% nel Nord).

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Folla commossa ai funerali del 17enne Giordano

Ospite in collegamento Francesco Baldini, redazione “Civonline

Palloncini bianchi, applausi e soprattutto tante lacrime. Un silenzio surreale, rotto da singhiozzi e tante domande, troppe, rimaste senza risposta. La città ieri pomeriggio si è fermata per i funerali di Giordano Sacchetti, il 17enne morto giovedì scorso, nel tragico incidente di via Sanzio.

Uno schianto in moto, appena uscito da scuola. In tantissimi si sono stretti attorno ai genitori e al fratello, alla famiglia tutta. Un abbraccio commosso e pieno d’affetto da parte della città, che attraverso innumerevoli post pubblicati sui social in questi giorni ha fatto sentire la propria partecipazione al dolore della famiglia del giovanissimo Giordano Sacchetti.

Tantissimi i messaggi e gli slogan, lasciati sui muri o postati, come se quel 17enne fosse ancora vivo, come se la tragedia accaduta all’uscita di scuola fosse una proiezione lontana da una realtà drammatica che in una frazione di secondo ha sconvolto numerose vite. Via dei Bastioni, dove ha sede la chiesa Cristiana Evangelica Battista, incapace di contenere le tantissime persone intervenute in segno di cordoglio e partecipazione al lutto che ha colpito la famiglia Sacchetti.

Uno striscione lunghissimo, retto dai ragazzi, ha accolto il feretro giunto per ricevere l’ultimo saluto. Lacrime e disperazione al passaggio della bara bianca, per una morte inaccettabile.

Sanità, al San Paolo arriva la Neurologia

All’ospedale San Paolo di Civitavecchia arriva il reparto di Neurologia. Nei giorni scorsi alla Pisana la Giunta ha approvato la programmazione della rete ospedaliera 2024-2026 della Regione Lazio che vede un notevole potenziamento dei servizi anche sul nostro territorio e, più in generale, su quello della Asl Roma 4.

Nel polo ospedaliero aziendale (ospedali San Paolo di Civitavecchia e Padre Pio di Bracciano) si passerà da un totale di 77 posti letto della programmazione 2021-2023 ai 93 del prossimo triennio. Un incremento notevole che vedrà anche nascere diversi servizi come, appunto, quello di Neurologia. Dalla Pisana hanno spiegato che «la programmazione prevede un completamento della configurazione delle discipline presenti nei singoli ospedali, rafforza la sua capacità di risposta in urgenza e in lungodegenza».

In sostanza si persegue l’obiettivo segnato dal Pnrr di una medicina capillare sul territorio. Al San Paolo salgono i posti letto di Chirurgia generale e Ostetricia-ginecologia mentre scendono quelli di Medicina (che aumentano però al Padre Pio di Bracciano) e Psichiatria.

Per quanto riguarda i nuovi servizi a Civitavecchia è prevista l’attivazione della Neurologia per 4 posti letto andando a creare – dopo mesi di lavoro – una Utn di primo livello, previsti anche i 2 posti di terapia semi intensiva che sorgeranno al termine dei lavori, a breve, nel maxi cantiere al piano terra dell’ospedale San Paolo.

Verso la disattivazione, invece, la Chirurgia vascolare. Nel complesso, stando alla programmazione fornita, l’ospedale di Civitavecchia vedrà una riduzione di 14 posti letto, in totale, mentre quello di Bracciano un aumento di 16. Nei giorni scorsi, inoltre, sono stati ufficializzati alcuni protocolli, come ad esempio quello con l’ospedale Sant’Andrea, per potenziare i servizi ai cittadini. Nei prossimi anni la sanità territoriale cambierà ulteriormente volto.

Emergenza freddo e pacchi alimentari: l’inverno sul fronte della Cri

Scendono le temperature e si intensifica il lavoro della Croce rossa italiana di Civitavecchia. Dal primo dicembre la Cri locale ha aperto il centro notturno per fornire un tetto ai senza fissa dimora nelle fredde notti invernali, inoltre ogni sera l’Unità mobile batte il territorio cittadino facendo visita a chi vive in strada, per scelta o necessità. Sono circa 50 i senza fissa dimora assistiti su base annua dalla Cri di Civitavecchia.

Dai 25 ai 30 di loro trovano assistenza all’interno del programma “Emergenza freddo” mentre gli altri si dividono in itineranti – chi non rimane in città in pianta stabile – o chi vive in strada, appunto per scelta o necessità. Ed è proprio su queste persone che si concentra il lavoro dei volontari della Croce rossa soprattutto durante in periodo invernale.

L’Unità mobile va a trovare i “noti”, tra accampamenti di fortuna o baracche sparse sul territorio per distribuire generi di prima necessità, un pasto caldo, coperte e conforto.

I volontari sono infatti formati per offrire supporto psicologico, cercando di creare un legame o un contatto con la persona che hanno di fronte. «Un grosso aiuto – ha spiegato il presidente del comitato locale Roberto Petteruti – ci arriva proprio dal magazzino solidale che abbiamo inaugurato a settembre. Si tratta di una base importante per il nostro lavoro di supporto alle famiglie e alle persone in geenerale: ci ha dato grosso respiro».

Un bisogno di aiuto che, purtroppo, è in aumento. Così come riscontrato dai Servizi sociali dell’assessore Deborah Zacchei con le 1080 richieste per i voucher natalizi anche la Cri segnala un aumento. «C’è un maggiore bisogno sul territorio in questo momento ed è legato ad una crisi lavorativa e ad un generale aumento della povertà come registrato anche su base nazionale dall’Istat. Sicuramente è un dato forte.

Il nostro appello – ha concluso Petteruti – e a rivolgersi al nostro numero dedicato, il 1520, se c’è bisogno di aiuto, oppure venite presso la nostra sede dove la porta è sempre aperta».

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