Il turismo congressuale ha portato Roma a diventare la prima destinazione italiana per questo tipo di eventi nell’ultimo anno, e salire dal ventesimo al quattordicesimo posto nel mondo, secondo la classifica dell’International congress and convention association (Icca). “Roma con le altre destinazioni congressuali italiane come Milano, Verona, Rimini e Torino, ha portato il nostro paese al terzo posto nella classifica mondiale dopo gli Stati Uniti e la Spagna”, spiega Onorio Rebecchini, da luglio presidente del Convention Bureau Roma & Lazio: «E questo è un turismo essenziale per la Capitale – aggiunge – primo perché i congressisti sono visitatori “alto-spendenti”, quindi ottimi clienti per alberghi o negozi; poi perché si muovono guidati dall’organizzazione del meeting e quindi non producono congestione o fenomeni come l’iperturismo, ed infine perché gli eventi si svolgono “fuori stagione”, la loro pianificazione avviene in anticipo e nei periodo in cui gli hotel hanno più disponibilità di stanze». Sono ben 6 i congressi internazionali già programmati per il 2024 (tra simposi di medici, esperti di terapia cellulare, cyber sicurezza e industrie per la casa.