Otto dirigenti delle Asl del Lazio sono indagati per falso: avrebbero
offerto una visione edulcorata della realtà patrimoniale negli anni
fra 2017 e 2020. La sanità laziale era in grave affanno ma, secondo i
pm, si contrabbandarono dati taroccati per autentici. Si voleva,
verosimilmente, dimostrare che il comparto era sano. Meritevole di
promozione, al riparo dal commissariamento. In realtà, stando agli
esperti della magistratura contabile che, giorno dopo giorno,
studiavano la documentazione, quei bilanci erano lacunosi e
«pettinati». «É dubbio che la copertura di una perdita possa derivare
da un movimento finanziario di iscrizione/cancellazione di
crediti/debiti»Così annotavano i magistrati Roberto Benedetti, Antonio
Mezzera, Laura D’Ambrosio e altri della sezione regionale di controllo
della Corte dei Conti.