Il buongiorno di Radio Roma comincia ogni mattina con Breaking Bed insieme a Rush, che come sempre, cerca il modo migliore di svegliare tutti con il sorriso e la giusta carica. La puntata inizia con il ringraziamento a chi ha creato l’albero di Natale in studio e ha dato modo a Rush di aprire l’argomento della giornata, ma ci arriviamo tra poco. Prima i titoli del giorno, la lettura delle agenzie di stampa che questa mattina portano in evidenza il nuovo Reddito con i maggiori controlli che ci saranno, ogni 90 giorni, assicurano dai piani alti. Arriva anche la rassicurazione sulle tredicesime più ricche, cresce la spesa anche per i regali, 186 euro da dedicare, 21 in più dello scorso anno.
Arriva poi la notizia che scuote un po’ tutti, scrivono: FIRENZE, insegnate domanda ad una classe di quinta quanti ancora credono a Babbo Natale, panico scatenato dai genitori che hanno contattato la preside dell’istituto inviando una PEC di reclamo. Anche gli ascoltatori sono intervenuti dicendo la loro, la magia del Natale non dovrebbe mai essere messa in discussione da nessuno.
Siamo liberi di credere in ciò che vogliamo, queste le parole del conduttore, che in qualche modo trova il modo di poter chiedere a tutti la domanda del giorno.
Il mondo ha bisogno del Babbo Natale che è in noi, da qui parte tutto, Rush chiede così di raccontare quando abbiamo regalato un sorriso a qualcuno, un gesto bello che ci ha fatto sentire migliori.
Spazio anche al potere delle parole che nella nostra vita quotidiana è spesso sottovalutato, ma gioca un ruolo cruciale nel plasmare il nostro benessere mentale. Le frasi che noi stessi usiamo possono influenzare la nostra percezione del mondo e delle relazioni. La frase più usata che gli esperti suggeriscono di modificare è “NON SONO ABBASTANZA” in “NON SO ABBASTANZA” che ci aiuta a spronarci a fare di più.
Anche “Mi ha fatto arrabbiare”, invece, attribuisce agli altri il potere di generare emozioni. Gli esperti consigliano di assumersi la responsabilità delle proprie reazioni, affermando che non sono le persone o i luoghi a determinare emozioni positive o negative, ma riflettono ciò che abbiamo dentro di noi.