I Finanzieri del comando provinciale di Trapani hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal gip di Tivoli su richiesta della Procura Europea (Eppo) di Palermo e Roma nei confronti di tre imprenditori nell’ambito di un’inchiesta su una truffa ai danni di Unione europea, Stato e Regioni Lazio, Toscana e Sicilia. Un indagato è agli arresti domiciliari, gli altri due hanno all’obbligo di dimora nel comune di residenza. La Guardia di finanza ha anche eseguito il sequestro preventivo di beni per circa 4,5 milioni di euro.
Gli indagati nell’inchiesta Goldfish sono sei persone operanti in tutta Italia, ma con sede nella provincia di Roma e riconducibili a società con sedi a Petrosino (TP), Roma, Guidonia e Piombino che operano nel campo dell’acquacoltura con una filiera che parte dall’allevamento dell’avannotto fino alla produzione di sushi per supermercati e ristoranti.
Secondo l’accusa, i lavori erano affidati dalle società a “una sola ditta, solo apparentemente terza, ma, di fatto, aveva la stessa compagine societaria delle committenti permettendo una fittizia maggiorazione delle voci di costo ai fini della rendicontazione finale attraverso la sovrafatturazione delle spese oggetto dei contributi pubblici”.