E’ partito il conto alla rovescia in vista del Natale e per le aziende che producono e commercializzano giocattoli quest’anno sarà una sfida cruciale anche per via dell’abbassamento dello scontrino medio di chi compra. Tra l’Immacolata e l’Epifania infatti il comparto incassa fino al 70% del fatturato annuale, che nel Lazio vale tra i 90 e i 120 milioni, il 3,5% in più rispetto al 2021. Il 25% circa dipende da giochi in scatola, carte e giochi di ruolo. Il peso del ramo è cresciuto sensibilmente durante la quarantena, quando attorno al tavolo si sono seduti anche giovani e adulti, non solo i bambini. Il 90% dei prodotti a scaffale arriva dalla Cina e per importarli le aziende hanno subìto i rincari dei costi per il trasporto, saliti del 400% nell’ultimo biennio. Aggravi che sono stati poi riversati in parte sui clienti finali, alle prese anche con l’inflazione che ne erode il potere d’acquisto. A farne le spese le confezioni più care. Oggi lo scontrino medio non va oltre i 30 euro e difficilmente si opta per articoli di costo superiore ai 20.