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Vaccini: Speranza indagato e le “false” pericarditi (con Giuseppe Barbaro, 27-11-2023)

 

Mentre Speranza e Magrini sono indagati per reati gravissimi tra cui l’omicidio, c’è chi riesce a smentire perfino la scheda tecnica dei vaccini a mRNA, arrivando a parlare di “false” pericarditi da vaccino. Di questo ed altro parliamo con il dott. Giuseppe Barbaro, dirigente medico ospedaliero, specialista in medicina interna e cardiologia.

Negare l’evidenza è l’ultima frontiera della propaganda vaccinale, tutto in nome della scienza diceva Speranza, eppure oggi si nega la stessa scienza pur di sponsorizzare la ripresa delle vaccinazioni anti covid, anche ora che non c’è più nessuna emergenza.

Lo spot Pfizer/Michele Placido ne è un limpido esempio, perché oltre alla dubbia liceità dello spot (la pubblicità dei vaccini è vietata a meno che non si sia in presenza di una campagna di vaccinazione autorizzata specificatamente da Ministero della Salute). Così scrive Codacons nel suo esposto:

L’Associazione – nell’atto inviato a Pfizer e alle reti televisive che hanno mandato in onda il video – sottolinea le due principali anomalie dello spot targato Pfizer con protagonista Michele Placido:

  • in primis l’ambiguità della campagna che potrebbe farla rientrare nell’alveo delle pratiche commerciali scorrette, visto che le sue “modalità di costruzione e realizzazione la rendono simile alle campagne del Ministero della Salute, così che lo spettatore può facilmente cadere nell’equivoco, pensando che il messaggio sia trasmesso dal Governo”, mentre invece “la prevenzione del Covid 19 sembra, di fatto, sfociare in un invito a vaccinarsi” e l’utente “potrebbe essere indotto al vaccino solo in ragione dalla provenienza, in verità non vera, del messaggio di sensibilizzazione dal Ministero della Salute”;
  • in secondo luogo, la possibilità che la campagna si ponga in contrasto con le prescrizioni in materia di pubblicità dei farmaci: la pubblicità dei vaccini, infatti, è vietata a meno che non si sia in presenza di una campagna di vaccinazione autorizzata specificatamente da Ministero della Salute (autorizzazione che, in questo caso, non risulta esserci).

Si tratta di due ipotesi di illegittimità che risulterebbero, ove accertate, di particolare gravità perché riguardano un diritto, quello alla salute, intangibile e tutelato costituzionalmente.

Le “False pericarditi” da vaccino

Il dott. Barbaro racconta del “Covid Summit” che quest’anno è stato chiamato “Covid Crisis 2023” e che si è svolto recentemente. Poi passiamo alle dichiarazioni del dott. Gabriele Bronzetti, responsabile del programma dipartimentale cardio-pediatria, Unità operativa di cardiologia pediatrica e dell’età evolutiva, Centro per le cardiopatie congenite dell’adulto, Dipartimento cardio-toraco-vascolare, Policlinico Sant’Orsola, al Corriere della Sera, che parla senza mezzi termini di “finte pericarditi da vaccino”. Secondo il cardiologo ci sono “casi certi di miocardite e pericardite da Covid-19” e sospetti casi di problemi cardiaci collegati alle iniezioni di farmaci a mRNA. Ma sottolinea che quelle da covid sono certe mentre per quanto riguarda quelle da iniezione si tratterebbe “Non di patologie, semmai di banali «coinvolgimenti”, ovviamente “in misura molto inferiore” rispetto alle conseguenze provocate dal virus e, soprattutto, “con decorso benigno”.

Parla di isteria collettiva e di colleghi che avrebbero alimentato il falso mito delle pericarditi da Vaccino mRNA, Ecco spiegata la marea di diagnosi di pericarditi “inesistenti”. Quando si vaccinano milioni di persone, argomenta Bronzetti, “è quasi impossibile dimostrare una relazione causa-effetto” tra il medicinale somministrato e “gli eventi successivi”. Per concludere: “non ci sono studi che abbiano dimostrato incontrovertibilmente una relazione causa-effetto tra vaccinazione Covid e infiammazioni cardiache”.

Peccato che a pag. 4 della scheda tecnica aggiornata per il vaccino Pfizer si legga:

Pericarditi con esito fatale vaccino Pfizer
Vaccini: Pericarditi con esito fatale vaccino Pfizer, scheda tecnica

I contratti di acquisto Ue dei vaccini Pfizer

I contratti di acquisto del vaccino Pfizer da parte della UE svelano che la casa produttrice aveva dichiarato la natura sperimentale del farmaco, che non si conoscevano gli effetti avversi a breve, media e lunga distanza, che il farmaco non era testato per prevenire la malattia e la trasmissione. Insomma la Pfizer aveva dichiarato che il suo non era un vaccino, ma un farmaco che avrebbe dovuto attenuare i sintomi della malattia.

E ancora nella recente lettera con cui l’Ema ha risposto alla richiesta di alcuni euro parlamentari di ritirare i vaccini anti covid dal commercio, si legge:

Avete ragione a sottolineare che i vaccini contro il COVID-19 non sono stati autorizzati per impedire la trasmissione da una persona all’altra. Le indicazioni sono per la protezione dei soli soggetti vaccinati.

Le informazioni sul prodotto per i vaccini COVID-19 indicano chiaramente che i vaccini sono destinati all’immunizzazione attiva per prevenire la COVID-19. Inoltre, i rapporti di valutazione dell’EMA sull’autorizzazione dei vaccini rilevano la mancanza di dati sulla trasmissibilità “.

Come non ricordare Giorgio Palù il 23 dicembre 2020, quattro giorni prima dell’arrivo delle prime forniture sul continente europeo, attese come lo sbarco in Normandia: “Questo vaccino previene addirittura l’infezione, quindi dà un’i immunità sterilizzante”.  “È quasi certo che entrambi i vaccini a mRna (Pfizer e Moderna, ndr) diano un’immunità sterilizzante, lo stanno già misurando adesso, quindi io vi anticipo dei dati che sono quelli che ci ha trasmesso l’Ema (l’Agenzia europea dei medicinali, ndr) e che noi abbiamo visto in Aifa”.

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