Il Capodanno in piazza a Ladispoli con Emis Killa e Guè Pequeno sta già suscitando numerose polemiche sul fronte politico. Una decisione, da parte del sindaco di Fratelli d’Italia Alessandro Grando, che non piace alle opposizioni: non solo per il costo, di 345mila euro, ma soprattutto per le frasi contenute in alcune canzoni che richiamano a violenza sulle donne. Il Codacons ha chiesto alle maggiori radio italiane di non trasmettere i brani a sfondo misogino. In difesa del rapper si è schierato l’assessore al Turismo Marco Porro: “Si tratta di artisti scelti per un concerto indimenticabile che permetterà ai giovani di non andare via da Ladispoli e ai genitori di non stare in ansia” dice, specificando che “Non verranno cantate canzoni con contenenti espressioni violente di genere”. Ora gli aiuti di istituzioni e sponsor sono a rischio, la consigliera regionale del Pd Marta Bonafoni attacca: “Affidare lo spettacolo in piazza nella notte di Capodanno a rapper che con le proprie canzoni sembrano quasi incoraggiare comportamenti violenti contro donne e ragazze è tra l’altro un inaccettabile tradimento di ciò che ha chiesto alle istituzioni la grande mobilitazione di sabato scorso”.