Sono in corso le indagini per risalire a chi ha collocato una bottiglia con all’interno polvere pirica rinvenuta il 26 novembre nella sede dell’associazione Pro Vita al termine delle tensioni che si sono verificate sabato davanti all’edificio nel corso del corteo contro la violenza sulle donne. Sul posto sono intervenuti polizia e artificieri. Individuate numerose scritte sulle mura perimetrali dell’edificio, tra cui “Salviamo l’aborto libero” e “Bruciamo i pro vita”, oltre alla rottura del vetro della porta d’ingresso da cui probabilmente è stata introdotta la bottiglia con la polvere da sparo che, una volta messa in sicurezza, è stata sequestrata. Secondo quanto ricostruito, ieri un gruppo di circa 200 persone in coda al corteo, alcuni a volto coperto, una volta raggiunta la sede di Pro Vita si è avvicinato ai contingenti delle forze dell’ordine, dopo aver rimosso le transenne per delimitare l’itinerario del percorso. C’è stato un lancio di fumogeni e bottiglie contro l’edificio e contro gli agenti che li hanno respinti.