Si parte dal “villaggio” di Cesare Lombroso, sul territorio del municipio XIV. Sarà il primo test del piano, approvato dal sindaco Gualtieri e dell’assessora alle Politiche sociali Barbara Funari, per la chiusura dei campi rom della Capitale. Dei giorni scorsi l’approvazione del progetto definitivo, con importo stanziato pari a 900mila euro in totale, 500 per le azioni di accompagnamento e inclusione, 400 per quelle legate alla ricerca di un alloggio alternativo alle baracche. Le prime includono, come stabilito dal piano generale, interventi di aiuto alle famiglie per la regolarizzazione dei documenti, per l’accesso ai servizi sociosanitari e ricerca di lavoro con appositi corsi di formazione, l’accesso alla scuola per i minori e campagne per la diffusione dell’antiziganismo. Le seconda, da attuare con l’altra metà dei fondi servirà a “garantire il diritto all’abitare”, come riportato nel piano, “con soluzioni abitative diversificate, garantendo il mantenimento delle reti sociali già esistenti”. Dunque si immagina un “ventaglio di soluzioni, individuate e condivise con i destinatari, in grado di rispondere ai bisogni diversificati dei nuclei familiari, salvaguardandone l’unità familiare con interventi che puntino a una dislocazione territoriale diffusa”. Da esperimenti di co-housing alle case popolari. Del progetto si occuperà la rete temporanea d’impresa (rti) che ha come capofila Programma Integra SCS e come partecipanti, Intersos Lab srl Impresa sociale e Folias Società cooperativa sociale.