A Roma il gioco d’azzardo fa affari d’oro: gli scommettitori dilapidano quasi 5 miliardi all’anno, pari a 1.763 euro di spesa pro-capite per l’azzardo, cifra enorme che però non racconta del tutto un fenomeno, la ludopatia, legato a doppio filo alle difficoltà di accesso da parte dei cittadini alle cure sanitarie, soprattutto mentali.
L’ultimo rapporto della Caritas mette in evidenza un problema sociale che necessita di un intervento robusto e veloce: nel Comune di Roma il volume di gioco del 2022 è stato di 4,962 miliardi (3,5 miliardi in modalità telematica); mentre nel Lazio il monte scommesse arriva a 10 miliardi e 249 milioni di euro, in media 1.793 euro a persona, con profitti per l’industria del settore per oltre 800 milioni. In regione sono presenti 378 sale gioco e 5.700 esercizi commerciali con slot-machine, a Roma le sale sono 249 e 50mila le slot machine.
“Dietro l’apparente aridità di certi numeri, vi sono situazioni di dolore e a volte di disperazione delle persone in carne e ossa”, scrive la Caritas nel lungo report “Le città parallele”, che dà una descrizione dettagliata delle crescenti disuguaglianze nella Capitale.