Una lunga coda di veicoli, dall’ospedale Santo Spirito a Porta Portese. Tutti incolonnati in un ingorgo da movida che sabato notte, attorno all’una, era ancora intatto. Tutti fermi, soprattutto all’altezza di piazza Trilussa, affollata come non mai. Come i vicoli di Trastevere, i luoghi di ritrovo delle comitive di ragazzi arrivati da molti quartieri di Roma, ma anche dal litorale e dai Castelli. Migliaia di giovani come nel fine settimana scorso, in quel caso nonostante la pioggia battente, fra i quali spiccavano bottiglie di birra e bicchieri pieni di bevande alcoliche stretti in mano, per strada, dopo le 23, nonostante il divieto di consumo all’aperto. Non mancano i minorenni che a Trastevere come in altre zone della movida assumono alcolici e super alcolici acquistati in esercizi commerciali anche a chilometri di distanza. Spesso minimarket che non solo non rispettano il divieto di vendita ai minori di 18 anni, ma anche quello di rimanere aperti oltre le 22. Piena deregulation denunciata più volte dai comitati di residenti di Trastevere, Testaccio, San Lorenzo, piazza Bologna e anche ponte Milvio ma che fatica a essere contrastata.